Una piccola centrale mobile che produce energia dai rifiuti plastici è stata ospite per una giornata del porto di Genova. Frutto di una ricerca internazionale, che ha coinvolto 19 partner di 13 Paesi ed è stata finanziata dall’Ue nell’ambito del programma Horizon 2020, la centrale porta i rifiuti plastici, dopo averli essiccati e triturati, ad alta temperatura, elimina particolato, cloro e zolfo e produce un gas pulito, ad alto contenuto di idrogeno, che a sua volta, alimentando un gruppo elettrogeno, produce energia.
A presentarla, in porto, c’erano i due partner italiani della ricerca, il Cnr-Ias, Istituto per lo studio degli impatti antropici, e Iris Srl, ditta di Torino che sviluppa soluzioni per il trattamento dei rifiuti.
«Con soli 100 chili di rifiuti, questa centrale può produrre 1-2 chilowattoraall’ora», ha spiegato l’amministratore delegato di Iris, Manuel Lai.
Il progetto è stato battezzato Claim, acronimo di Clean is the aim, la pulizia è il fine, ed è un tentativo di soluzione al problema dell’inquinamento del mare.
«Ogni anno, si stima, di tutti i rifiuti plastici prodotti, circa 8 milioni di tonnellate finiscono in mare», ha spiegato Francesca Garaventa del Cnr-Ias. «Il nostro obiettivo è individuare tecnologie alternative, come questa, per ridurre l’impatto dei rifiuti plastici marini».

Secolo XIX